Con Baraldi un altro giro e anche un’altra storia
«One for the road – Soliloquio da bancone in 19 giri e un brindisi», uno per la strada: un brindisi anglosassone, che alla strada offre l’ultimo bicchiere della serata e che diventa il pretesto per costruire una storia. Una storia – firmata da Massimo Baraldi – in 19 giri e, appunto, un brindisi. Un personaggio senza volto e senza nome, la sua lunga notte, trascorsa a raccontare la sua vita al bancone di un bar. Un giro dopo l’altro fra i ricordi del grande amore e le continue delusioni; una grottesca, dolorosa estrusione.
Ed anche un bar senza nome, un cliente-interlocutore senza nome. Questi i personaggi, tutto il resto si muove nella nebbiosa terra di nessuno tra il sogno e la realtà, nella cronaca di una caccia crudele, dove i tratti del cacciatore si confondono e sovrappongono a quelli di chi è braccato, dove il lettore si trasforma in interlocutore, al quale vengono posti quesiti esistenziali del tipo: «Quanto è bella la luna stanotte, l’hai vista? …o meglio l’hai vista mai?» O: «Come puoi riconoscere il movimento quando nulla è fermo intorno a te?». L’autore – al suo primo romanzo dopo la traduzione dal russo del testo «Per la voce» – fornisce un importante aiuto almeno per alcune risposte.
Nel novembre 2002 il romanzo era già stato pubblicato, con la collaborazione dello scultore comasco Enzo Santambrogio, in una speciale edizione di 100 copie numerate e 20 prove d’autore: copertina in ferro trattata con acido ed incisa al laser, carta in fibra di cotone, dorso in cuoio e rilegatura in viti e bulloni; contiene 12 serigrafie, tirate a mano una ad una e successivamente colorate con prodotti alcolici da bar. Un’ultima nota: la prefazione è di Jack Hirschman!
[©Marco Cambiaghi, La Provincia di Como, edizione del 22/08/2007]