Una rara prelibatezza letteraria queste Poesie per la voce di Majakovskij, uscite a Berlino nel 1923 e “impaginate” dall’architetto, pittore, fotografo e grafico russo El Lissitskij.
È il desiderio di donare magia al mondo, che guida la mano di uno scrittore di fiabe. Crescendo l’uomo tende a dimenticare con quanto stupore ammirava il sole, le stelle o il colore dei fiori. Crescendo l’uomo si inaridisce e non si accorge di quanto fascino sia carico un arcobaleno o la purezza di una nuvola. Crescendo, l’autore del racconto per ragazzi Viola e Ciclamino, Enzo Santambrogio, così come Wolf Testoni che ne è l’illustratore, pare non abbiano dimenticato la spensieratezza e la delicatezza dei pensieri che serbavano nel cuore da piccoli. Con un tocco di magia entrambi sentono di voler regalare una storia tenera e positiva dove ci ricordano che, nella vita, nulla è quello che appare, ma soprattutto impossibile.
Riga dopo riga, disegno dopo disegno, il sole e la luna insieme ai loro pargoli, i cui nomi danno titolo all’opera, ci portano per mano nella loro vita, dove il cosmo intero, così come viene vissuto dai grandi, cambia volto per divenire l’espressione della gioia e curiosità dei più piccoli; dove il più scettico degli adulti sente il dovere di chiedersi quanto di inventato possa esserci in una storia simile.
“One for the Road” è esattamente questo: una verità costruita, una poesia in prosa.

“One for the Road” è un vero e proprio sogno di carta, dove il lettore può perdersi.

“One for the Road” si fa apprezzare per la ricerca semantica di Baraldi, che fa trasparire da ogni singola parola la sua multimedialità artistica: la plasticità della scultura, l’estetica della fotografia e l’eleganza ritmica della musica.

“Sogno Metropolitano” è un’operazione che letteralmente “incrocia” fotografia e scrittura; che mette a contatto due ambienti espressivi facendoli convergere verso una comune tensione narrativa. Immagine e parola si intersecano in uno strano groviglio dialogico, che assomiglia in parti uguali sia a un “botta e risposta” che a una conversazione condotta su binari paralleli.
Ma Sogno Metropolitano è anche un progetto che si alimenta di un dinamismo irrequieto, di un desiderio instancabile di “circolare”, di aggirarsi liberamente nel territorio della narrazione. Talvolta è l’obbiettivo fotografico che sembra indicare la direzione e trascinare con sé la scrittura. Altre volte è la parola che sembra spingersi in avanscoperta e indicare all’immagine la via da percorrere. Quasi sempre la dimensione visiva e quella verbale sembrano spingersi reciprocamente a evitare l’inerzia, a considerare la staticità come il peggiore dei mali. Le fotografie e i testi di “Sogno Metropolitano si muovono a velocità sostenuta. Le immagini sembrano deformarsi a causa di questo andamento celere, mentre la scrittura assorbe la rapidità, la trattiene tra le parole.
Per la suggestione anomala di cui sono pervasi, per il senso di sospensione che trasmettono, le fotografie e i testi evocano proprio… un sogno metropolitano.

“One for the Road” is the chronicle of one crazy night, one night that came at least once in everybody’s life, with an ending that couldn’t be different from the chosen one, all to be read. Or, better, drunk. And possibly gulped down.

Baraldi is one of those poets of prosody who has been cut loose from the moorings of traditional European writing by a keen and even obsessional awareness of American popular culture. Comic-strip culture, especially.

“One for the Road” racconta la storia di una folle notte, notte che almeno una volta nella vita è capitata a ognuno di noi, con un finale che non poteva essere che quello, tutto da leggere. Anzi no, da bere. E magari, tutto d’un fiato.

L’arsenale di Baraldi contiene le armi per almeno alcune risposte ai problemi che l’alienazione umana ci impone. Egli è brillante nell’utilizzo della tecnica della narrazione auto-cosciente.

Le 23 interviste ad altrettanti personaggi variamente distinti sono un crogiuolo di storie vere che appassionano.

Bello, ancora una volta incontrare una persona che la musica la ama davvero, con cui divido anche la nascita nello stesso luogo.

- Massimo Baraldi is one of those poets of prosody who has been cut loose from the moorings of traditional European writing.
- Massimo Baraldi è uno di quei poeti della prosodia che sono stati sciolti dagli ormeggi della tradizionale scrittura europea.

Caro Massimo Baraldi, spassiba per quanto sei bravo!

Non vi sono barriere fra i musicisti presenti in questo libro e il loro canto, il loro suono, il senso delle loro storie, ci farà percepire come l’umanità abbia ancora la speranza di costruire un futuro migliore e generoso.
